Nella mattinata di quel giorno, era un martedì, con un uno scarno comunicato pubblicato su alcuni siti "web" veniva annunciato che Hulk Hogan ed Eric Bischoff avevano indetto una conferenza stampa al Madison Square Garden di New York per pubblicizzare la recente uscita della nuova autobiografia del campionissimo e per aggiornare "fans" e giornalisti sul "tour" australiano che era in programma nel mese di novembre... o almeno così si pensava. Ed invece, nel pomeriggio di quello stesso giorno, dopo pochi minuti dall'inizio della conferenza stampa Hulk Hogan ha chiamato sul palco il suo nuovo socio in affari... la presidentessa della TNA Dixie Carter! Eric Bischoff ed altri addetti si sono quindi affrettati a rimuovere il telone nero appeso alle spalle di Hogan, scoprendo sulla parete i marchi della TNA e dell'emittente Spike TV!
In quel preciso istante, tutti si sono resi conto di aver appena assistito ad un episodio che sarebbe entrato di diritto nella storia del wrestling!
Hulk Hogan, il più grande nome nella scena del pro-wrestling americano e forse anche di quello mondiale, era stato messo sotto contratto dalla compagnia numero due negli Stati Uniti e fin dalle sue prime dichiarazioni, The Hulkster ha fatto intendere di voler lavorare duramente sia dietro le quinte che davanti alle telecamere per far si che la TNA possa al più presto diventare la numero uno!Ma facciamo un piccolo passo indietro.
Il 2009 è stato l'anno del ritorno alla ribalta sulle scene del wrestling internazionale per il leggendario Hulk Hogan, dopo due anni trascorsi, suo malgrado, a far parlare di se sulle riviste di "gossip", a causa del tanto chiacchierato divorzio dalla moglie Linda, e nelle aule dei tribunali civili e penali, per via del drammatico incidente automobilistico che ha visto coinvolto suo figlio Nick.
Nel 2009 è uscita anche la sua nuova autobiografia, stavolta pubblicata da una casa editrice indipendente e non dalla WWE come quella del 2002. Un'autobiografia per certi versi drammatica, che racconta la spirale negativa nella quale la vita di Hulk Hogan era precipitata negli ultimi anni.
My Life Outside The Ring, questo il titolo dell'ultima fatica letteraria di Hulk, è addirittura scritta in “flashback”: comincia con Hulk Hogan che racconta di essere seduto in bagno, davanti allo specchio, con una pistola in bocca. Sta pensando seriamente di farla finita una volta per tutte. Non sa come ha fatto a trovarsi in quella situazione, non ricorda dove e quando ha preso quella pistola, ne da quanto tempo è seduto davanti allo specchio in quello stato pietoso. Tutte le cose che gli sono capitate nei mesi recenti lo hanno fatto cadere in una profonda depressione ormai da troppo tempo. L'amato figlio Nick finito in carcere in seguito ad un incidente stradale; il miglior amico di Nick, che veniva considerato come un membro della famiglia e come un terzo figlio dallo stesso Hulk, ridotto in stato vegetativo a causa di quel dannato incidente; la moglie Linda, da anni alcolizzata e così bramosa di soldi, auto e case lussuose, da essere ormai divenuta intrattabile, che è andata a vivere con un nuovo compagno, un diciottene;
sua figlia Brooke, che inizialmente non voleva avere più niente a che fare con lui pensando che l'allontanamento di sua madre dal tetto coniugale fosse colpa sua; i “media” ed i giornali scandalistici che prendevano di mira la sua famiglia giorno dopo giorno; la scoperta, per bocca dei suoi stessi figli, che in realtà sua moglie non lo aveva mai amato, ma che lo aveva sposato soltanto perché aveva visto in lui la classica “gallina dalle uova d'oro” da sfruttare per diventare ricca e per condurre una vita agiata; il suo corpo che stava cadendo a pezzi, le ginocchia malandate, la schiena distrutta a tal punto che non riusciva più neanche a rimanere in piedi per un breve periodo di tempo; una causa civile in tribunale, intentata dalla famiglia del ragazzo rimasto coinvolto nell'incidente con suo figlio, che chiedeva come risarcimento una quantità di denaro superiore a tutti i risparmi da lui accumulati in tutta la sua carriera. Ma soprattutto, la solitudine, l'entrare in quella grande casa vuota, senza più la sua famiglia ad accoglierlo. Tutto ciò aveva portato Hulk Hogan a desiderare di farla davvero finita, fino a quando una telefonata ritenuta provvidenziale gli ha di fatto salvato la vita. Dall'altra parte della cornetta c'era Laila Alì, la figlia del leggendario campione del mondo dei pesi massimi di pugilato Muhammad Ali, che in quel periodo presentava con Hulk il programma American Gladiators sulla rete NBC.
Laila aveva visto Hulk un po' pensieroso durante le registrazioni dello “show” che conducevano insieme. Secondo Laila non era lui, sembrava che qualcosa lo turbasse e così si era preoccupata per il suo stato d'animo. Infatti, proprio in quella giornata, Hulk aveva ricevuto una chiamata da parte dell'avvocato di Linda che gli aveva comunicato l'intenzione di sua moglie di avviare le pratiche del divorzio, promettendogli una vera e propria guerra in tribunale. Come poteva la donna che aveva sempre amato promettergli una guerra, si chiedeva Hulk? Perchè l'avvocato aveva usato quelle parole così dure, parlando a nome di sua moglie?
La telefonata di Laila Ali, che nell'occasione lo invitava ad andare con lei e suo marito ad assistere ad una funzione in Chiesa, ha fatto riaprire gli occhi ad Hulk Hogan, mostrandogli una nuova strada, o meglio, facendogli vedere che per lui non era ancora arrivato il momento di gettare la spugna, ma piuttosto era giunta l'ora di rialzarsi dopo aver di fatto toccato il fondo!
E' così che Hulk Hogan racconta di aver ritrovato la voglia di vivere, la fede in Dio ed il desiderio di andare avanti, di fare qualcosa di speciale, di importante, di cominciare il secondo tempo della sua vita.
Lo ha fatto grazie al prezioso aiuto dei suoi figli e soprattutto della sua nuova compagna Jennifer, prima rimettendo la sua esistenza sui binari giusti, recuperando i rapporti con la sua famiglia, con Dio e con la società, risolvendo le questioni legali che lo avevano coinvolto e sottoponendosi ad alcuni interventi chirurgici per rimettere a posto, per quanto possibile, la sua schiena e poi tornando al mondo che lo ha fatto divenire quello che è: il mondo del wrestling!
Negli anni passati Hogan aveva lavorato più che altro in televisione come protagonista dei "reality-show" Hogan Knows Best (ed in seguito dello "spin-off" Brooke Knows Best) ed Hulk Hogan's Celebrity Championship Wrestling e come conduttore del programma televisivo American Gladiators trasmesso dalla rete nazionale NBC. Tutti questi programmi hanno riscosso un discreto successo, ma è innegabile che i suoi "fans" preferiscano comunque vedere Hulk Hogan coinvolto nel contesto del "business" che lo ha reso una delle personalità più riconosciute a livello mondiale, ovvero il wrestling!
Ed è così che Hulk, dopo aver ripreso il controllo della propria vita entrata in quel vortice apparentemente senza fine che sembrava volerlo portare sulla strada dell'autodistruzione, nel 2009 ha deciso di tornare nel giro addirittura salendo nuovamente sul ring in un "tour" da lui stesso organizzato in Australia.
In settembre infatti, l'intero panorama del wrestling mondiale è stato scosso da un clamoroso annuncio! Hulk Hogan, il più grande campione di tutti i tempi, insieme ad Eric Bischoff, uno degli uomini più influenti nella storia di questa disciplina, ha annunciato che avrebbe organizzato un "tour" in terra australiana chiamato "Hulkamania - Let the Battle Begin"!Questo "tour" ha quindi avuto luogo nel mese di novembre del 2009, in modo particolare nei giorni 21, 24, 26 e 28, facendo registrare un'affluenza di pubblico da "record" per un evento di wrestling indipendente, ovvero non organizzato dalla World Wrestling Entertainment.Ad Hulkamania - Let The Battle Begin in Australia hanno preso parte alcuni dei personaggi più noti nel mondo del wrestling, tra i quali Mr. Anderson (noto in passato anche come Mr. Kennedy alla WWE), Umaga, Jimmy Hart, i Nasty Boys, Rikishi, Gangrel, Shannon Moore, Heidenreich, Sean Morley (noto anche come Val Venis), Brutus "The Barber" Beefcake, The Godfather e, ciliegina sulla torta, il leggendario "Nature Boy" Ric Flair, che in tutte e quattro le tappe del "tour" ha affrontato l'immortale Hulk Hogan nel "main-event" della serata!
The Hulkster si è aggiudicato, anche se non in modo propriamente regolare, tutte le sfide combattute con Ric Flair nelle quattro città australiane di Melbourne, Brisbane, Perth e Sydney e le immagini della conferenza stampa di apertura del "tour" hanno fatto il giro del mondo arrivando addirittura su alcuni quotidiani italiani, visto che nell'occasione Flair ha aggredito Hogan lasciandolo in un bagno di sangue!
Ma proprio mentre il lavoro promozionale del "tour" stava procedendo, il 27 ottobre del 2009 è arrivata come un fulmine a ciel sereno la notizia della firma di Hulk Hogan e dello stesso Eric Bischoff con la Total Nonstop Action Wrestling!
Hogan e Bischoff hanno portato con loro alla TNA un'attenzione mediatica che la compagnia con sede a Nashville, Tennessee, non aveva mai avuto in precedenza.
Per giorni, nel mondo del wrestling, non si è infatti parlato d'altro, facendo passare in secondo piano qualsiasi argomento che non riguardasse direttamente la TNA; tutti discutevano su quale sarebbe stato il ruolo di Hulk all'interno dell'organizzazione, quale impatto avrebbe avuto, se si sarebbe o meno lasciato coinvolgere in qualche incontro sul ring. Per avere una risposta certa a tutte queste domande, i "fans" hanno dovuto addirittura attendere il nuovo anno, quando il 4 gennaio 2010, su iniziativa degli stessi Hulk Hogan ed Eric Bischoff, la TNA ha trasmesso una speciale edizione del suo programma settimanale iMPACT! al lunedì sera, in diretta competizione con lo "show" di punta della WWE: Raw!
Per pubblicizzare quello speciale episodio di iMPACT!, la TNA ha acquistato addirittura uno spazio promozionale in Times Square a New York City, sul quale è stato collocato un gigantesco manifesto che ritraeva Hulk Hogan che invitava tutti a seguire il suo ritorno al wrestling il 4 gennaio su Spike TV, l'emittente americana che trasmette TNA iMPACT!.
Lo speciale del 4 gennaio non ha certo deluso le attese, ne per quel che riguarda i contenuti del programma, ne per quanto concerne gli ascolti televisivi, che sono addirittura aumentati di mezzo punto rispetto alle settimane precedenti nonostante la diretta concorrenza di WWE Raw, dimostrando che Hulk Hogan, anche nel 2010, riesce ancora a catalizzare su di se l'attenzione degli appassionati di wrestling qualsiasi cosa faccia. Già, perchè da quanto si è visto in gennaio e come era prevedibile, Hogan non è arrivato alla TNA per esibirsi sul ring, visto che le sue condizioni fisiche tutt'altro che buone non gli permettono più di competere regolarmente negli incontri. Il ruolo di Hulk Hogan alla TNA è un ruolo dirigenziale, sia sulle scene che dietro le quinte, dove insieme ad Eric Bischoff, alla presidentessa Dixie Carter ed al resto dello "staff", ha introdotto alcune innovazioni che di fatto hanno rivoluzionato la TNA nel 2010.
La più importante è stata sicuramente il ritorno ad un ring tradizionale a quattro lati, dopo che la compagnia aveva utilizzato il ring a sei lati per quasi sei anni. Non tutti hanno accolto di buon grado questi cambiamenti, ma secondo Hogan e Bischoff, quel ring è l'unico sul quale si può fare seriamente il pro-wrestling e la TNA dovrà puntare a diventare in ogni modo la compagnia di pro-wrestling per eccellenza negli Stati Uniti, il punto di riferimento per gli appassionati. Un'affermazione sicuramente coraggiosa, considerando che l'azienda "leader" nel settore, la WWE, da ormai tanti anni ha addirittura cancellato ogni riferimento possibile al termine pro-wrestling, sostituendolo con "sport-entertainment", dato che la dirigenza prova imbarazzo nel definire il loro prodotto come "wrestling".
L'8 marzo 2010, a TNA iMPACT!, Hulk Hogan ha fatto anche il suo ritorno ai combattimenti “one night only”, quando in coppia con Abyss ha affrontato il duo composto dal suo storico rivale “Nature Boy” Ric Flair e “The Phenomenal” AJ Styles.
Ma le sue condizioni alla schiena si sono poi aggravate a tal punto che verso la fine dell'anno ha dovuto sottoporsi ad una serie di interventi chirurgici che, stando ad alcune voci, potrebbero avere per sempre chiuso la sua carriera sportiva, anche se gli ultimi aggiornamenti comunicati dallo stesso Hulk sul suo stato di salute farebbero ben sperare su un suo possibile ritorno sul ring entro la fine del 2011, magari per affrontare gli antichi rivali Sting o addirittura l'attuale alleato Jeff Jarrett, tutti personaggi con i quali ha più di un conto in sospeso, oppure per promuovere una sfida inedita con Mick Foley, ma per adesso quello che Hogan ha fatto è stato lanciare la sfida a Vince McMahon, non per un incontro sul ring come quello ben noto di WrestleMania XIX nel 2003, bensì come fece quindici anni fa, quando dopo il suo passaggio alla World Championship Wrestling, permise ad Eric Bischoff (allora presidente della WCW) di ideare il programma WCW Monday Nitro al lunedì sera, in diretta competizione con WWE Monday Night Raw, riuscendo a superare negli ascolti lo spettacolo della World Wrestling Entertainment per due anni consecutivi e portando la WCW ad essere l'indiscussa compagnia numero uno nel panorama nordamericano.
Stavolta Hulk Hogan non sfida Vince McMahon portando in un'altra compagnia soltanto il suo nome e la propria fama, ma lo fa mettendo a disposizione della TNA la sua esperienza maturata nel “business”, sia sul piano creativo che su quello imprenditoriale.
Il passaggio di Hulk Hogan alla TNA è stata sicuramente la notizia più sconvolgente degli ultimi anni per quel che riguarda il wrestling americano e l'impatto che ha avuto ha portato ad un completo sconvolgimento degli equilibri fra il 2010 ed il 2011.
Una TNA divenuta molto più competitiva ed aggressiva, una WWE che dopo essersi adagiata sui propri allori per troppi anni lentamente ha cominciato a risvegliarsi... ed ancora una volta, proprio come avvenne nel 1984 e nel 1994, tutto ciò è potuto accadere grazie al ritorno sulle scene di Hulk Hogan, che mai come adesso, dopo la sua rinascita, può essere davvero definito “immortale”!
“Titan Morgan” Manuele Poli
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