Ricapitoliamo: poco più di una decina di anni fa, Hulk Hogan si trovava in quello che è stato probabilmente il periodo peggiore di tutta la sua esistenza: le condizioni di salute della sua schiena, delle sue ginocchia e delle sue anche continuavano ad aggravarsi costringendolo a rinunciare alla sua carriera sul ring, il figlio Nick era finito in carcere dopo aver causato un incidente stradale in cui il suo migliore amico era rimasto paralizzato ed in stato vegetativo per il resto della sua vita, sua moglie Linda aveva chiesto il divorzio dopo venticinque anni di Matrimonio portandogli via il settanta per cento di tutti i suoi averi e sua figlia Brooke stava frequentando il rapper afro-americano Yannique Barker (nella foto sotto).
Proprio quest'ultimo, a detta di Hulk Hogan stava rovinando la carriera musicale della figlia sulla quale lo stesso Hulk aveva investito svariati milioni di dollari.
E durante una conversazione privata con Heater Clem, l'ex moglie del suo amico Bubba the Love Sponge (popolare DJ di una stazione radiofonica in Florida, ritratti entrambi nella foto sotto), Hulk si lasciò andare ad alcuni commenti di tipo razzista nei confronti dell'allora fidanzato di Brooke. Uno sfogo, un momento di rabbia, una confidenza rilasciata a quella che credeva essere un'amica, nel privato della sua abitazione.
Quello che Hogan non poteva sapere, era che in quella stanza era presente una telecamera. Una telecamera che Bubba the Love Sponge aveva piazzato per riprendere Hulk Hogan e l'avvenente Heater mentre facevano sesso, in modo che i due potessero "ricattarlo" in futuro ("Questo sarà il nostro fondo pensione", disse Bubba all'ex moglie Heater).
Quasi cinque anni più tardi, questa registrazione è stata diffusa in rete ed è divenuta famosa come il famigerato "sex-tape", un qualcosa del quale, immagino, tutti i fans di Hulk Hogan avrebbero fatto volentieri a meno. Ma il peggio doveva ancora venire, perché dopo altri due anni, ovvero nel 2015, sono stati divulgati anche i contenuti della conversazione tra Hulk Hogan e Heater Clem, quelli in cui Hogan si lasciava andare a dei commenti razzisti nei confronti di Yannique Barker, ex fidanzato della figlia Brooke.
L'impatto per la carriera di Hogan è stato devastante: ha perso il suo lavoro con la WWE, che ha rimosso tutti i riferimenti a lui dal sito ufficiale, dalla Hall of Fame, dai vari contenuti multimediali compresi i videogiochi ed i DVD, hanno smesso di produrre e commercializzare le sue action-figures ed il suo merchandise, in pratica tutto ciò che Hulk Hogan aveva fatto in quasi quaranta anni di carriera è stato "cancellato". Un'iniziativa analoga è stata presa anche da Impact Wrestling, compagnia per la quale Hogan aveva lavorato dal 2009 al 2013.
Da allora, oltre ad aver vinto la causa contro il sito che aveva divulgato quei contenuti (facendolo chiudere), Hulk ha preso parte a svariate trasmissioni TV ed interviste rilasciate alla stampa nelle quali ha chiesto pubblicamente scusa in più di un'occasione, asserendo di non riconoscersi più nell'uomo che era divenuto dieci anni prima e di sentirsi una persona profondamente cambiata.
Hulk ha quindi partecipato ad iniziative a favore della comunità, come del resto ha sempre fatto nel corso di tutta la sua carriera, visitando orfanotrofi, ospedali, vittime di calamità naturali o attentati e chi più ne ha più ne metta.
Ma per qualcuno, non è ancora abbastanza.
In una recente intervista rilasciata al programma radiofonico Busted Open infatti, Mark Henry si è espresso sul possibile riavvicinamento tra Hulk Hogan e la WWE:
- Sono stati trasmessi dalla WWE alcuni video promozionali relativi al film-documentario su Andrè The Giant prodotto dalla HBO e che verrà presentato in anteprima il 29 marzo ed in questi spezzoni c'è anche lui. - ha detto Mark Henry. - Si tratta di una sorta di quei compromessi che si è costretti ad accettare. Perché si tratta di un personaggio pubblico. Non significa assolutamente che ciò che ha fatto è stato perdonato, bensì di mettere insieme le cose buone con quelle cattive e vedere come si può tirar fuori qualcosa di positivo da questa situazione. Io siedo al tavolo della Delegazione e posso dirvi che loro non sono pronti. Ho avuto molte conversazioni, con dozzine di questi personaggi che ne fanno parte e tutti sono concordi nell'affermare che c'è ancora molto lavoro da fare per rimettere le cose a posto. -
A Mark Henry è stato quindi chiesto cosa sarebbe questa "Delegazione" di cui parla e lui ha risposto così:
- La Delegazione sono i wrestlers afro-americani di maggior successo nel nostro paese e nel mondo. E lavorano per tutte le promotion... non c'è una sola promotion di wrestling che non abbia almeno un membro della Delegazione sotto contratto. -
Mark Henry ha quindi spiegato cosa dovrebbe fare ancora Hulk Hogan per poter essere nuovamente accettato dalla WWE:
- Dovrà prendere parte a svariati servizi alla comunità e lavori esterni. Dovrà supportare programmi di vario genere che si occupano di diversità dei trattamenti sul posto di lavoro ed altre iniziative di questo tipo. Non elaboro la questione come fanno gli altri. Sono d'accordo che a tutti dovrebbe essere data una seconda possibilità, ma credo anche che debba essere tu ad affontare il tuo problema, qualunque esso sia. Devi cercare di fare qualcosa nell'interesse di tutti, non solo nel tuo. -
C'è da dire che il discorso di Mark Henry, più che un'opione personale, potrebbe stare ad indicare la linea che ha deciso di intraprendere la WWE nei confronti di Hogan ("Abbiamo avuto discussioni con Terry Bollea (alias Hulk Hogan) su come possa aiutare gli altri ad imparare dai suoi errori"), ma personalmente, in particolar modo nella sua ultima affermazione ("Devi cercare di fare qualcosa nell'interesse di tutti, non solo nel tuo"), non posso far altro che vedere una buona dose di quell'ipocrisia tipica del cosiddetto "Universo WWE".
Come se ciò che ha fatto e sta facendo Hogan "nel suo piccolo" debba essere inquadrato come un qualcosa di egoistico mentre al contrario, le varie iniziative intraprese dalla WWE (come quelle per la lotta al bullismo o il sostegno alle associazioni che si occupano della prevenzione del cancro al seno) venissero al contrario fatte "nell'interesse di tutti" e non per l'immagine pubblica della WWE stessa.
Credits: Metro.Co.Uk
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