lunedì 29 aprile 2019

Booker T ha intervistato Hulk Hogan nel programma radiofonico The Hall of Fame

Lo scorso 23 aprile, Hulk Hogan ha preso parte al programma radiofonico di Booker T trasmesso su ESPN Houston, "The Hall of Fame". I due WWE Hall of Famer hanno parlato insieme, per la prima volta in pubblico, delle registrazioni trapelate quattro anni fa, nelle quali Hogan era stato ripreso a sua insaputa durante un sfogo nel quale aveva utilizzato alcune frasi dal contenuto razzista (cliccare QUI per leggere tutta la storia).
Ma molti anni prima e più precisamente nel 1997, anche lo stesso Booker T aveva utilizzato la parola con la "N" che in America è stata proibita (ovvero "Nigger", che in italiano si tradurrebbe in "Negro", anche se nella versione inglese viene considerato un termine ancora più offensivo), proprio rivolgendosi allo stesso Hulk ed in diretta televisiva, a WCW Spring Stampede 1997.


- Hulk Hogan, we are coming for you, nigger!!! -

Questo è ciò che ha detto Booker T a riguardo: 

- Quello è stato il momento peggiore della mia vita. In quell'istante avrei voluto infilare immediatamente la mia testa sotto la sabbia e non uscire mai più, è stato il peggior giorno che abbia mai vissuto, ho rabbrividito quando l'ho detto ed il fatto è che non ero ironico, si tratta di una parola che usavo ogni giorno nel mio quartiere. Per me era comune utilizzarla. Ma, nel business del wrestling, fino a quel giorno, nessuno dei miei colleghi mi aveva mai sentito usare quel termine. Quando l'ho detta, mi sono bloccato. Pensavo che fosse la fine della mia carriera. -. 



Così Booker T ha chiesto ad Hulk Hogan perché dopo quell'episodio non abbia cercato di farlo licenziare ed Hulk ha risposto:

- Francamente non ero consapevole di quanto fosse intensa tutta quella situazione. Non ho mai approfittato della mia posizione per far licenziare qualcuno, tanto meno per aver usato una parola sbagliata. Adesso non ricordo che fossi particolarmente sensibile all'ambiente politicamente corretto all'epoca e se anche ne fossi stato consapevole, probabilmente quella frase mi era entrata in un orecchio ed uscita dall'altro, perché ero così abituato a sentire quella parola ed in quella circostanza non avevo capito che tutto il contesto in cui era stata detta fosse così intenso, ma ad ogni modo non sono mai stato uno di quelli che entrano in ufficio e dicono al capo "licenzia uno dei ragazzi". Indipendentemente da quello che hanno fatto. -


Booker ridendo, ha poi raccontato che "Macho Man" Randy Savage ed Hulk Hogan discussero di quel promo la settimana successiva al catering:

- Randy disse "Hulk, cosa ne pensi di Booker che ti ha chiamato negro"? E tu gli rispondesti: "Va bene, se io sono un negro, sono un buon negro." -

Booker T, sul fatto che Hulk Hogan sia stato etichettato come "razzista" in seguito a quelle frasi, ha poi aggiunto: 

- Penso che se tu fossi stato un razzista, il mio promo a WCW Spring Stampede 1997 avrebbe rappresentato un un momento che un razzista avrebbe sfruttato. Saresti potuto andare dai dirigenti per chiedere il mio licenziamento. Questo è quello che penso che un razzista avrebbe fatto. Puoi capire chi è un razzista dalle persone che frequenta e da come si comportano i suoi figli. -


A proposito delle registrazioni contenenti le frasi razziste divulgate nel 2015, Hulk Hogan ha detto: 

- Molta gente sembra non comprendere che le persone possono dire una parola o commettere un errore, ma non è quello che ti dice chi sono. Quelli che continuano a tirar fuori questa storia ogni volta che si parla di me, come se fosse l'unica cosa che ho fatto nella vita, quelle sono le persone di cui mi preoccupo. Ho pronunciato quelle frasi nel 2006. Ne sono venuto a conoscenza probabilmente cinque o sei anni fa. Per dirti la verità, non ricordo quella conversazione, ma ero decisamente io. E le ho sicuramente dette. Riascoltandomi, mi sembra di sentire un completo idiota, totalmente fuori controllo. Avrei potuto tirar fuori un milione di scuse per questo, ma resta il fatto che le ho dette. Ho cercato di essere responsabile per le mie azioni, assumendomene ogni responsabilità. Le persone che mi conoscono... pensa che quando uscirono quelle registrazioni, il primo a chiamarmi fu il mio padre spirituale (il Reverendo Michael Beckwith). È afro-americano. Mi chiamò e mi disse: "Terry, abbiamo qualche problema?". Gli spiegai cosa fosse successo e lui mi disse: "Dio ti perdona. Non preoccuparti di ciò che la gente pensa di te, preoccupati di ciò che Dio pensa di te". Mi diede alcuni consigli buoni ed edificanti. 
La parte più difficile è stata cercare di spiegare alla gente che non mi conosceva, chi ero veramente. Ci sono un sacco di persone con cui mi sono scusato su diversi livelli. C'è ancora qualcuno che attende di emettere il proprio giudizio ed io mi sto impegnando per cercare di mostrare loro, con le mie azioni, chi sono veramente. È stato un momento davvero difficile, ma molte persone mi hanno perdonato. È stata dura. Non sto affatto scherzando. Sono solo grato che i miei amici ed i miei fan non mi abbiano mai abbandonato. -


A proposito dell'utilizzo della "parola con la N", Hulk Hogan ha detto:

- Da parte mia, essendomi reso conto di quanto quella parola sia forte e quanta gente possa ferire, non la pronuncerò mai più. Utilizzerò qualsiasi altra parola. Non ho alcun bisogno di pronunciare quella parola sapendo che questa può far male a qualcuno che amo. -

Nel seguente video è possibile vedere ed ascoltare questa conversazione tra Bookert T ed Hulk Hogan:


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