La scorsa settimana, Hulk Hogan è stato ospite di The Apter Chat, il nuovo podcast del leggendario giornalista Bill Apter, dove ha avuto modo di discutere il suo recente reinserimento nella Hall of Fame della WWE. A proposito dei tre anni nei quali è stato sospeso dalla WWE, Hulk Hogan ha detto:
- Triple H era a conoscenza del lavoro che stavo svolgendo con il Boys & Girls Club of America e mi contattava periodicamente per restare informato su tutte le mie apparizioni ed i miei interventi. Poi abbiamo cominciato a discutere anche di altre cose, come il tour della WWE in Arabia Saudita ed altri affari del genere, finché io non gli ho detto: "Fratello, mi piacerebbe davvero tanto poter parlare di nuovo con Vince!". Ci eravamo scambiati gli auguri tramite SMS per il suo compleanno ed a Capodanno, ma era da un bel po' di tempo che non ci sentivamo per una vera conversazione, finché un giorno il mio telefono ha squillato e dall'altra parte della cornetta ho udito la sua inconfondibile voce che mi ha detto: "Hey mostro, come stai?" (è risaputo che Vince McMahon ha sempre chiamato Hulk Hogan "mostro", fin dagli anni ottanta, n.d.tr.). Così abbiamo parlato per un po', è stato davvero bello sentire di nuovo la sua voce. -
In seguito, Vince McMahon ed Hulk Hogan si sono sentiti altre volte, finchè Hulk è stato nuovamente contattato da Triple H che gli ha detto che, se aveva voglia, poteva essere arrivato il momento di tornare a fare qualcosa nel wrestling professionale. Però prima hanno chiesto ad Hulk di parlare di ciò che aveva fatto, direttamente con le superstars di origine afro-americana, al che Hogan ha risposto:
- No, non voglio parlare soltanto con loro, quello che ho fatto non solo ha danneggiato tutto il movimento, ma ha anche profondamente ferito ogni atleta, bianchi, neri, giapponesi, tutti quelli che sono coinvolti in questo business. -
Così, nel giorno dell'evento WWE Extreme Rules, Hulk Hogan è prima volato a Cleveland per poi arrivare a Pittsburgh in auto, ma nonostante questo diversivo, alcuni fans hanno capito subito quali fosse i suoi piani ed hanno cominciato a parlarne sui social network pubblicando una serie di foto che lo ritraevano. Una delle prime persone che Hulk ha incontrato a Pittsburgh è stato il suo vecchio amico Pat Patterson, che lo ha aiutato agli inizi della sua carriera. Ma prima ancora che Hogan entrasse nell'arena, il suo telefono ha cominciato a squillare: lo stavano chiamando un bel po' di gente per congratularsi con lui, perché era stato reinserito nella WWE Hall of Fame. Hulk non aveva idea che questo sarebbe accaduto in quella stessa giornata, pensava di essere stato invitato lì soltanto per parlare con il roster:
- Ho pensato "Wow, è tutto così bello!". - ha raccontato Hogan, - Mi è spuntato un sorriso da orecchio ad orecchio, non mi sono messo a piangere soltanto perché c'erano altri due uomini insieme a me. Entrato nell'edificio, tutto il roster della WWE era stato radunato in una stanza e una volta entrato, ho chiarito nella mia testa quello che volevo dire. -.
Oltre alle canoniche scuse per ciò che aveva detto in quella registrazione di dodici anni fa, Hogan ha voluto raccomandare alle superstars della WWE di prestare molta attenzione a ciò che dicono in privato, perché al giorno d'oggi le telecamere sono ovunque e basta un attimo per "scivolare su una buccia di banana", chiudendo poi il meeting con il messaggio di riuscire a migliorarsi come persone imparando dai propri errori.
Hogan ha poi avuto modo di parlare delle superstars della WWE, quali ad esempio Titus O'Neil ed i New Day (Big E, Kofi Kingston e Xavier Woods) che hanno rifiutato di accettare le sue scuse:
- Molte persone hanno accettato le mie scuse (Mark Henry e Booker T, tra gli afro-americani, si sono anche proposti di aiutarlo a ripulire completamente la sua immagine pubblica, n.d.tr.), ma alcuni di loro hanno sentito quello che volevano sentire e la narrativa relativa al mio discorso di scuse è stata completamente travisata. Hanno detto che io sarei stato dispiaciuto per essere stato colto di sorpresa da una telecamera e non per aver pronunciato quelle frasi, ma io non ho mai detto niente del genere. Come immaginavo, i media e la gente sui social hanno voluto seguire la narrativa più negativa possibile da tutto questo contesto. Ma questo è quanto ed alla fine, per me la cosa più importante è stata quella di essere stato reinserito nella Hall of Fame. Mi ci hanno rimesso mentre mi trovavo per strada, prima ancora che mi presentassi a quel meeting, il che è stato davvero fantastico! -
Hulk ha aggiunto che quei wrestlers che non lo hanno perdonato, probabilmente non hanno ben chiara la "fratellanza" che vige da sempre nel business del wrestling, secondo la quale, tutti i performer dovrebbero aiutarsi e guardarsi le spalle a vicenda come accade in una vera famiglia e quando qualcuno sbaglia, se pentito, dovrebbe essere perdonato per poi ripartire da dove si era rimasti:
- E' successo quel che è successo, - ha ammesso Hogan. - Io ho detto quelle parole ed è stato del tutto inaccettabile. La mia intenzione era semplicemente quella di mettermi di fronte a tutti i talenti per chiedere loro scusa per il male che ho fatto a loro ed all'intero business. Vorrei semplicemente andare avanti e progredire da questa situazione. Mi auguro che la vecchia fratellanza tra i wrestler possa tornare. -
Qui sotto potete ascoltare il primo episodio del podcast The Apter Chat, con l'intera intervista ad Hulk Hogan:
Credits: WrestlingInc.com
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